Le 10 regole d’oro contro la secchezza vaginale

La secchezza vaginale è un fastidio che colpisce milioni di donne. Durante la menopausa, il calo degli estrogeni fa perdere tonicità ai tessuti della vulva e della vagina rendendoli ancora più esposti a questo problema.

La secchezza vaginale è un fastidio che colpisce milioni di donne, ma nessuna deve rassegnarsi alle inevitabili conseguenze: abitudini di vita e prodotti specifici possono significativamente ridurre il disagio.

In menopausa, il calo degli estrogeni fa perdere tonicità ai tessuti della vulva e della vagina rendendoli ancora più esposti.

La sintomatologia si presenta con prurito, bruciore, secchezza e dispareunia. La vulva diventa pallida e asciutta, diminuisce il sottocute e la cute si assotiglia con progressiva diminuzione delle piccole e grandi labbra. L’ostio vaginale e il canale vaginale perdono in elasticità e diminuiscono di calibro, costituendo spesso un ostacolo ai rapporti sessuali.

L’apparato genitale femminile (l’epitelio vaginale, la cervice uterina, l’endocervice, l’endometrio e il miometrio) e quello urinario (il tessuto uroepiteliale), hanno una comune origine embrionaria e sono entrambi sensibili agli stimoli trofici degli estrogeni, per cui quando i tessuti iniziano il processo di invecchiamento ne consegue una significativa riduzione dello spessore cutaneo e del derma, con riduzione del collagene e dell’elasticità che colpisce l’apparato genito-urinario. Tale cronica mancanza, in menopausa, determina una distrofia dei tessuti e la comparsa di sintomi e danni organici, come cistiti ricorrenti, soprattutto perché col tempo si accumulano i danni provocati da infezioni curate male o trascurate e la mucosa vescicale diventa così di anno in anno più suscettibile ai batteri.

Mentre un urotelio (l’epitelio di transizione che viene a contatto con l’urina e riveste l’apparato urinario) sano produce anticorpi e proteine battericide, un urotelio danneggiato è meno efficiente. Lo dicono i numeri: una donna su due va incontro ad almeno un episodio di cistite nella vita e quasi una su tre a più di tre episodi l’anno, nei casi peggiori fino a dodici. La cistite “preferisce” le donne con un’atrofia vulvo-vaginale.

La secchezza vaginale non deve necessariamente far parte dell’invecchiamento. La prevenzione deve essere il più possibile personalizzata, tuttavia, seguendo questi 10 semplici consigli si potrà riuscire a migliorare la propria qualità di vita, salvaguardando e/o recuperando il benessere intimo.

1. Avere l’abitudine a una corretta igiene intima, mediante una detersione adeguata alle caratteristiche delle diverse pazienti. Questo non significa eccedere: la troppa pulizia può alterare l’equilibrio della flora batterica vaginale e aumentare la disidratazione. Inoltre, anche il solo lavaggio con acqua riduce, anche se temporaneamente, il livello di idratazione cutanea. È bene lavarsi quotidianamente, una o due volte al giorno, a seconda delle necessità, utilizzando prodotti per l’igiene delicati, a pH acido, lenitivi, protettivi e reidratanti, come quelli a base di acido ialuronico. Evitare invece detergenti aggressivi, saponi profumati, deodoranti intimi, perché alterano i delicati equilibri dell’area genitale. Anche il movimento con cui si effettua il lavaggio è importante: per evitare contaminazioni anali è consigliabile lavarsi dall’avanti all’indietro. In questo modo si potranno evitare sovrapposizioni batteriche che, su tessuti già meiopragici, cioé con ridotta funzionalità, possono essere molto fastidiose e difficili da curare.

2. Scegliere biancheria adatta, che non stringa, per evitare gli attriti meccanici che potrebbero dare origine a irritazioni. Preferire tessuti naturali, come il cotone, che permettono la traspirazione (l’ambiente caldo umido, al contrario, facilita le infezioni).

3. Lavare gli indumenti con prodotti antiallergici e non profumati, evitando l’uso di ammorbidenti.

4. Ridurre l’utilizzo di salvaslip e tamponi interni. Quando se ne rende necessario l’utilizzo, per diminuire il rischio di possibili irritazioni, è consigliabile cambiarli di frequente e preferire quelli in fibre naturali.

5. Rivolgersi al ginecologo in presenza di fastidi come prurito, infiammazione, bruciore o altro. È consigliabile prendere un appuntamento con il medico quando la secchezza vaginale influenza lo stile di vita, in particolare la vita sessuale e il rapporto con il partner.

6. Alcuni farmaci, come anticoncezionali, antistaminici e antidepressivi, possono causare secchezza vaginale. Il medico saprà dare consigli a questo proposito.

7. Non fumare.

8. Assicurarsi una corretta idratazione bevendo almeno 1,5 litri di acqua al giorno. Evitare le bibite zuccherate e i dolci, che possono facilitare alcune infezioni intime.

9. Evitare le diete troppo drastiche, anche i grassi sono importanti per il normale equilibrio ormonale. La dieta deve essere equilibrata, ricca di fibre. Non dimenticare di mettere a tavola alimenti ricchi di vitamina C (come agrumi, fragole, kiwi) ed E (come cereali, noci e verdure a foglia verde), che hanno preziose proprietà antiossidanti. Sconsigliati cibi speziati, piccanti, salumi, caffè, cioccolata, bibite gassate, fritti e alcol, alimenti che irritano l’apparato urinario e lo rendono più attaccabile dai microrganismi.

10. Effettuare una prevenzione con una terapia locale e regolare a base di acido ialuronico che consente un mantenimento del corretto livello di idratazione vaginale.

Dott. Davide De Vita

Responsabile Centro Dolore Pelvico Cronico

PO Santa Maria della Speranza Battipaglia