La candida: un’amica-nemica

La visita ginecologica anLa candida convive normalmente con i batteri che fanno parte della flora vaginale. Fattori di disturbo, stile di vita scorretti possono favorire la sua crescita.

Che cos’è la Candida? Un nemico che ci attacca e ci invade quando siamo meno forti e meno difesi? Un mostro cattivo da distruggere?

Ebbene, in realtà questo è uno dei tanti “falsi miti” che ci ha condizionati ad abusare per tanti anni di antimicotici a somministrazione per via orale o locale.

Va specificato difatti che la Candida è un fungo presente normalmente nell’organismo degli uomini e delle donne. In condizioni di normale equilibrio il fungo risiede sia a livello dell’intestino che a livello della vagina. A livello vaginale essa convive tranquillamente in armonia col complesso di batteri che costituiscono la cosiddetta flora vaginale. In condizioni di benessere e di corrette abitudini della donna, la candida e le sue spore sono in grado di crearsi l’ambiente adatto dove continuare a crescere, fornendo anche un aiuto al mantenimento di un corretto pH vaginale.

Ma allora perché a volte la Candida s’incattivisce con la donna che normalmente la ospita e diventa fastidiosamente invasiva, causando rossore e perdite biancastre, simili a ricotta e dallo sgradevole odore di latte acido?

Perché fattori di disturbo come gli antibiotici, le difese immunitarie ridotte, i forti stress, l’alimentazione scorretta o gli stili di vita sbagliati sono in grado di alterare il pH vaginale e spodestare i batteri della flora vaginale (lattobacilli), favorendo la comparsa di spazi vuoti. Ed è proprio in questi spazi vuoti che la Candida, normalmente tranquilla e quieta nel suo angolino, inizia a crescere in maniera incontrollata, si trasferisce e prolifera, dando origine alla “candidosi” con le sue manifestazioni tristemente note.

Questa nuova “occupazione vaginale” porta alla comparsa di sintomi che di solito, nel caso delle candidosi “acute” (cioè temporanee), consistono in un intenso prurito con arrossamenti (eritemi) e gonfiore dei genitali esterni, con presenza, talvolta, delle note abbondanti perdite biancastre. Se questi episodi si ripresentano per più di 4 volte l’anno si parla di candidosi “ricorrente o recidivante”, di solito associata ad una sintomatologia meno intesa, con perdite meno abbondanti ma con presenza di un dolore persistente che rende difficoltosi – se non impossibili – i rapporti sessuali.

Qual è l’errore più comune che le pazienti riferiscono di aver commesso in caso di sospetta infezione da candida? Ebbene l’errore più comune è quello di avere fatto sciacqui con lavande vaginali a caso, con la convinzione che queste possano “pulire per bene”. Ebbene, se il trattamento intrapreso è inadeguato, questo può in realtà creare un ulteriore danno: bisogna difatti considerare che in condizioni di normale equilibrio la flora vaginale svolge la funzione di “guardiano” dell’equilibrio dell’ambiente vaginale; se si utilizzano quindi trattamenti eccessivamente aggressivi o sbagliati si corre il rischio di danneggiare proprio i guardiani all’interno della flora vaginale – magari i pochi superstiti che stavano cercando di rinforzarsi -, i quali sono poi gli unici che sono potenzialmente in grado di riportare l’equilibrio fisiologico.

Un altro errore comunemente commesso è quello di utilizzare detergenti intimi eccessivamente aggressivi che tolgono lo strato costituito da sostanze grasse (lipidi) che normalmente difende i genitali esterni dagli attacchi di microrganismi. In questo caso il detergente farà un ulteriore danno: difatti in presenza di candidosi è estremamente frequente che vi siano abrasioni a livello della vulva causate dal continuo grattamento, nelle quali possono insediarsi altri microbi (per esempio batteri); queste abrasioni non essendo più protette dallo strato lipidico possono diventare di conseguenza la sede di un’infezione batterica che si sovrappone alla candidosi.

Appare chiaro come la soluzione terapeutica corretta e vincente debba essere prospettata ed avviata da un ginecologo; le terapie prescritte comprenderanno il ripristino della flora vaginale, la regolarizzazione della funzionalità intestinale e, se necessario, anche trattamenti a lungo termine con antimicotici locali o per via orale.

Dott.ssa Ilaria Dellacasa

Specialista in Ostetricia e Ginecologia